ridisegnare l'organizzazione
Nell’ultimo decennio molte grandi organizzazioni hanno affrontato la riprogettazione dei processi e diversi cambiamenti nel modello organizzativo e di business.

Ma negli ultimi anni stanno assistendo ad una vera e propria rivoluzione indotta dalle nuove tecnologie digitali applicate ai prodotti ed ai processi di business.

Ma non sempre i cambiamenti introdotti hanno portato successi significativi.

La riprogettazione organizzativa comporta l’integrazione di strutture, processi e persone per supportare l’implementazione di una strategia che ne costituisce quindi la premessa.

Dalla messa a punto di un piano strategico possono scaturire tutte le iniziative di carattere organizzativo che si rendono necessarie per raggiungere gli obiettivi strategici.

A volte il management perde molto tempo nel tentativo di sistemare tutti i problemi organizzativi che ostacolano il raggiungimento di tali obiettivi senza prendere in considerazione la possibilità di rivedere la strategia valutando la compatibilità del modello di business con le risorse disponibili.

Molte aziende basano la loro preferenza per una nuova struttura su ipotesi o intuizioni non verificate.

Il processo decisionale intuitivo può andare bene in alcune situazioni, ma comporta almeno una rivisitazione del modello di business per verificarne la sostenibilità.

Quando cambiare modello di business

Inoltre, poiché oggi buona parte delle strategie e dei modelli di business tendono ad inglobare un marcato ricorso all’innovazione tecnologica, è opportuno verificarne la compatibilità con il proprio portafoglio di prodotti/servizi e con le competenze disponibili all’interno.

Competenze per l’innovazione

Una delle regole più comuni e comunemente ignorate della riprogettazione organizzativa consiste nel concentrarsi prima sui ruoli, poi sulle persone.

Questo è più facile a dirsi che a farsi. La tentazione è di lavorare al contrario, selezionando i candidati per le posizioni chiave prima che tali posizioni siano completamente definite.

Ma la competizione sul mercato del lavoro per acquisire e trattenere i talenti migliori aumenta l’ansia e il rischio di insuccesso di questo approccio e si finisce col vedere le persone come ingranaggi da spostare all’interno della macchina organizzativa.

Le organizzazioni, tuttavia, sono composte da esseri umani, con credenze, emozioni, speranze e paure. Ignorare le reazioni prevedibili, e talvolta irrazionali, può sicuramente minare un’iniziativa nel lungo periodo.

Pertanto è opportuno vedere il ridisegno della struttura organizzativa come un progetto di cambiamento e gestirlo come tale.

Progetti di cambiamento e miglioramento organizzativo

A questo punto occorre definire le metriche con cui controllare lo sviluppo di questo particolare tipo di progetto.

Ciò comporta la definizione di alcuni indicatori di performance che mettano in relazione gli obiettivi attesi con i risultati che vengono raggiunti.

Metriche di progetto


Infine è necessario individuare i possibili rischi che ci si può aspettare nel ridisegnare l’organizzazione.

Resistenze al cambiamento, possibili ritardi, carenza di risorse nelle fasi cruciali, rifacimenti ed errori nella composizione del team chiamato a portare avanti questa iniziativa finalizzata a ridisegnare l’organizzazione.

Gestione dei rischi di progetto