Carenza di competenze e talenti come fonte di nuove opportunità

gap di talentiLa carenza di competenze è ormai un fenomeno globale, che colpisce le organizzazioni in quasi tutti i settori industriali.

Nel project management, tuttavia, il divario di competenze sta crescendo a un ritmo più rapido di quanto previsto solo pochi anni fa.

Le implicazioni per le organizzazioni e i project manager sono già state evidenziate in una ricerca del 2017 del Project Management Institute (PMI).

La ricerca presentava alcune proiezioni che indicavano come le organizzazioni dei paesi più sviluppati avranno bisogno entro il 2027 di circa 90 milioni di persone che saranno coinvolte nella gestione di progetti con diversi ruoli.

In base alle tendenze attuali è probabile che queste indicazioni verranno superate evidenziando come le aziende si troveranno a dover affrontare un sostanziale gap di talenti nel project management.

Una delle principali cause della carenza di competenze e di talenti è il fatto che l’economia globale nel suo insieme è diventata più orientata ai progetti, dando luogo a un forte aumento del numero di posti di lavoro in questo settore, in particolare nelle economie in rapida crescita.

Un altro fattore è che la domanda di capacità di gestione dei progetti si sta estendendo ben oltre i settori tradizionali, come informatica, produzione, ingegneria e costruzioni, verso servizi finanziari e professionali, editoria e sanità.

Questa tendenza sembra ulteriormente destinata a continuare con settori che attualmente non sono ancora fortemente orientati ai progetti ma che si stanno muovendo in questa direzione.

Le nuove tecnologie aumentano la domanda di talenti

Per rimanere competitive, le organizzazioni fanno sempre più affidamento sulla tecnologia, come l’intelligenza artificiale e machine learning, per aumentare la produttività e l’efficienza.

Questa tendenza sta creando ulteriore domanda per i project manager con le competenze per gestire progetti di implementazione tecnologica.

La professione di project manager è matura e consolidata.

Alcuni responsabili di progetto di lunga data stanno iniziando ad andare in pensione e questo finirà inevitabilmente per amplificare la carenza di competenze e di talenti.

Non ci sono abbastanza project manager esperti per prendere il loro posto.

Tuttavia, questo gap rende i project manager esperti incredibilmente preziosi in questo momento e nel prossimo futuro.

Le opportunità da cogliere

Nelle organizzazioni più evolute le strategie di gestione dei talenti sono allineate con le strategie di sviluppo di medio e lungo periodo.

In linea con il rapido ritmo di cambiamento a cui queste organizzazioni devono adattarsi, sono già stati apportati cambiamenti in ciò che ci si aspetta dai project manager in termini di competenze da acquisire nell’immediato e in futuro.

Oltre alle competenze tecniche e metodologiche si rendono necessarie capacità di leadership e competenze strategiche e di gestione aziendale.

Questo insieme più ampio di abilità è noto come il Triangolo del Talento e costituiscono le aree di competenza chiave per gestire con successo un progetto:

  • Competenze tecnico-metodologiche. Sono finalizzate ad organizzare il lavoro per raggiungere gli obiettivi concordati per il progetto. Dovranno sempre più integrare la conoscenza delle tecnologie digitali che ormai stanno pervadendo ogni tipologia di progetto. In questo contesto, occorre conoscere anche più approcci e metodologie di project management per meglio adattarsi alle specificità di ogni progetto (es. Agile, Scrum, Kanban).
  • Leadership. Sebbene le competenze tecniche siano essenziali, anche le competenze trasversali sono una priorità per un project manager. Buone capacità di leadership sono cruciali per guidare i membri del team verso il raggiungimento degli obiettivi.
  • Team Building & Coaching. I project manager devono anche essere in grado di motivare le persone dall’inizio del progetto fino al suo completamento. Un’ulteriore responsabilità è quella di garantire che i membri del team dispongano delle competenze necessarie per completare con successo il proprio lavoro e, se necessario, fornire un supporto di coaching oppure di formazione.
  • Conoscenza del business e competenze di analisi. Molte organizzazioni valutano queste conoscenze come fondamentali per chi deve svolgere un ruolo di coordinamento. Permettono infatti di sviluppare, ad esempio, analisi costi-benefici, business case, analisi SWOT, indagini di mercato, valutazioni di conformità, ecc. Tutte analisi utili ai fini del buon esito dei lavori e che consentono di meglio supportare il processo decisionale del management parlandone lo stesso linguaggio.
  • Competenza nella gestione del cambiamento. L’adozione di nuove tecnologie e l’avvio di nuove iniziative di sviluppo comportano sempre l’introduzione di importanti cambiamenti organizzativi. La gestione del cambiamento nelle organizzazioni è un processo delicato che richiede attitudini e competenze specifiche.