Sviluppo della Leadership
La capacità di guida delle persone e delle organizzazioni è sempre stata un’area di ricerca vasta e caratterizzata da esperienze al tempo stesso illuminanti e contraddittorie.
Sono state prodotte teorie unificanti di interpretazione delle caratteristiche di un leader e modelli di sviluppo della leadership.
Tuttavia, rimangono ancora alcune perplessità di fondo.
Ciò portava Peter Drucker ad affermare che l’unica definizione possibile di un leader è “colui che ha dei seguaci”.
A volte si incontrano casi in cui la vision di alcuni si traduce nella spinta di interi popoli a seguirne la direzione.
Ciò ha portato ad individuare alcune figure di leader cosiddetti carismatici, come se il carisma fosse una dote individuale che gli altri riconoscono e seguono. Così come avviene nel mondo animale per il maschio alpha.
Ma è il leader a generare i suoi seguaci oppure sono alcuni gruppi che finiscono per riconoscersi in alcuni personaggi che ne incarnano la cultura di riferimento? In quest’ultima prospettiva sono le culture a generare i loro leader e risulta impossibile insegnare la leadership se non in termini di ricerca di una continua sintonia con la propria cultura di riferimento.
Voler intervenire in questo campo obbliga a prendere posizione. Qualunque proposta, sia di sviluppo organizzativo che di formazione manageriale, parte dal dare una risposta al precedente quesito.
Da questo punto di vista lo sviluppo della leadership richiede di invertire i termini della questione.
Non si tratta di insegnare la leadership ed il difficile mix di caratteristiche individuali ed organizzative in cui essa può, come non può, manifestarsi.
Si tratta piuttosto di comprendere che nella società moderna, le possibilità che una leadership emerga e si affermi dipende dal know-how e dalle capacità di apprendimento sia dei singoli che dei gruppi cui questi appartengono. Ciò comprende sia le technicalities che le soft skills (abilità sociali ed interpersonali) nonchè la capacità di costruire legami personali ed organizzativi.
Mentre in passato era il potere legato al ruolo ed all’autorità a determinare le principali spinte, oggi questo principio viene progressivamente sostituito da un principio di autorevolezza che presenta caratteristiche diverse. Ciò avviene in una fase storica in cui tutte le forme di legittimazione di un potere giocato sull’autorità vengono messe in discussione.
Mentre l’autorità viene ceduta dall’alto, l’autorevolezza o viene riconosciuta dal basso oppure non viene riconosciuta affatto. E l’autorevolezza è un principio affine a quelli di competenza e creatività.
Per competenza qui si intende la capacità di dare risposte risolutive a problemi noti e per creatività si intende la capacità di fornire soluzioni a problemi nuovi o comunque non affrontati in precedenza.
Ciò richiede la capacità di sviluppare sensibilità al problem solving personale ed organizzativo ed al processo decisionale da attuare nelle varie situazioni sapendo modulare il proprio stile tra istinto di conservazione e disponibilità al cambiamento.
Sicuramente si tratta di un approccio “leggero” alla leadership, più vicino al mito di Ulisse che a quello di Achille, ma certamente è quello in grado di interpretare meglio lo spirito dei tempi attuali.