Innovazione e Six Sigma
Continua il dibattito sul rapporto tra approcci organizzativi strutturati e innovazione.
Nel 2014 il libro di Gary Klein “Seeing What Others Don’t: The Remarkable Ways We Gain Insights” pose il problema con particolare riferimento all’applicazione di Six Sigma in contesti come 3M dove questo approccio sembrò inibire lo sviluppo della creatività e di conseguenza delle possibilità di innovazione.
Sono seguiti altri contributi sulla falsa-riga di quel libro ma, in realtà, si tratta di una questione più antica.
Questi contributi individuano negli approcci fortemente strutturati e pervasivi come Six Sigma un limite ed in alcuni casi un ostacolo alla creatività.
I formalismi, gli strumenti di analisi, l’enfasi sull’abbattimento degli errori e rifacimenti costituiscono freni alla libera espressione di un pensiero creativo.
Non è un caso che Klein sia uno psicologo che vede nella creatività la principale leva per lo sviluppo d’impresa.
Se ciò è pur vero, è anche vero che la creatività da sola non produce innovazione. Occorre essere in grado di tradurre ogni idea in un progetto e poi governare il progetto con strumenti di project management. Ed una volta realizzati gli obiettivi desiderati occorre migliorare e mantenere nel tempo quanto realizzato.
Come già a suo tempo fu dimostrato da Thomas Edison, l’innovazione è un processo che solo inizialmente procede per tentativi ed errori, ma, quando si consolida un risultato, occorre immediatamente procedere a ingegnerizzare, standardizzare e poi produrre su vasta scala.
L’attività creativa è fondamentale ma è solo la prima fase del processo di innovazione.
Per innovare è necessario saper creare, produrre e poi comunicare correttamente ciò che si è realizzato in modo da condividere le caratteristiche e funzionalità di quanto si è realizzato.
Innovazione e Six Sigma non sono quindi in antitesi, ma possono completarsi a vicenda. In particolare, Six Sigma è fondamentale per gestire i cicli di miglioramento di un prodotto/servizio in modo da stabilizzarne nel tempo le prestazioni riducendo le non conformità e migliorando il livello di servizio.
E’anche vero che in passato si è forse esagerato sostenendo che fosse sufficiente strutturare sempre di più i processi produttivi per garantire lo sviluppo di impresa.
E’ evidente che senza un flusso costante di nuovi prodotti/servizi qualunque organizzazione prima o poi entra in crisi.
E’ quindi necessario che in un’azienda venga svolta un’attività di ricerca e sviluppo, ma è altrettanto importante dotare il settore engineering di strumenti analitici in grado di fornire un supporto per favorire il time-to-market ed il miglioramento continuo.
In questo l’applicazione della metodologia e degli strumenti Six Sigma è di fondamentale importanza insieme con le logiche che consentono di mantenere l’azienda snella e flessibile.