gestione dei collaboratoriNel contesto attuale così volatile e complesso, le organizzazioni sopravvivono creando aggregati che risultino più grandi delle parti che li compongono.

L’intensa competizione, l’incertezza e la costante necessità di innovazione richiedono una sempre maggiore interdipendenza, collaborazione e comunicazione.

In questa prospettiva, la gestione dei collaboratori e la produttività dei gruppi di lavoro diventano essenziali per la capacità di un’organizzazione di rispondere alle esigenze di sviluppo e per migliorare quindi i processi interni.

Molti manager pensano alla gestione dei collaboratori ed al lavoro in team come a qualcosa di accuratamente progettato, a gruppi statici di individui che condividono obiettivi e modalità di lavoro. Come una squadra di calcio, una compagnia teatrale, questi gruppi dedicano tutto il loro tempo a definire accuratamente cosa fare e come farlo.

Questo va molto bene se riferito al lavoro svolto all’interno delle varie funzioni o reparti aziendali.

La verità è che la maggior parte di questi team non hanno tutto questo tempo a disposizione. Sono impegnati contemporaneamente in progetti e attività correnti e necessitano prima di tutto di comprendere come gestire le loro priorità ed il loro tempo.

Gestione dei collaboratori, Lavorare in team, e Time management in questo caso sono abilità chiave che possono e devono essere sviluppate.

Ma occorre anche inquadrare l’ambito di applicazione di ciascuna di queste discipline in modo che risulti chiaro il ruolo di ciascuna nel costruire un’organizzazione eccellente.

Una squadra sportiva, un’orchestra, hanno entrambe dei limiti ed anche dei vantaggi rispetto ai team di collaboratori in azienda.

Esse sono composte da gruppi statici di persone, con poche, programmate, variazioni nel tempo. I loro membri operano nello stesso spazio, si allenano insieme, fanno le prove insieme, si conoscono ed imparano ad interagire sempre meglio col passare del tempo.

Molte delle discipline manageriali insegnano a costruire e gestire squadre di questo tipo e ottenerne prestazioni sia pure eccellenti ma statiche.

In quest’ottica, le squadre ben progettate sono quelle in cui i componenti sono accuratamente selezionati per potersi bene integrare, con le competenze e abilità giuste in relazione al raggiungimento di obiettivi chiaramente definiti. Una volta creato il team, i manager operano una continua azione di monitoraggio, sostegno e coaching per allineare continuamente il lavoro in team con gli obiettivi prefissati.

Tutto questo funziona molto bene in situazioni in cui il vertice aziendale, i manager ed i componenti dei team sono estremamente focalizzati sugli obiettivi del lavoro e sull’importanza di mantenere nel tempo una forte coesione.

Ma cosa accade quando un team viene sciolto dopo aver lavorato ad esempio su un progetto? I cui componenti ritornano alle loro occupazioni correnti per poi dopo un pò di tempo essere nuovamente coinvolti in altri progetti con altri collaboratori.

Come si crea la sinergia in questi casi in cui non ci si può giovare di molto tempo a disposizione, di una conoscenza reciproca approfondita, di una fiducia nelle competenze altrui?

In questo diventa fondamentale il ricorso alla capacità di collaborazione. La skill più importante di tutte.

Lavorare in team richiede un elevato livello di collaborazione e pratiche di lavoro dinamiche in cui la flessibilità e la capacità di adattamento reciproco occupano un ruolo determinante. In questo contesto la gestione dei collaboratori deve prima di tutto concentrarsi sulla costruzione di uno spirito di squadra e dei meccanismi che supportino l’integrazione tra le persone.

Questo non significa rinunciare all’applicazione di metodi di lavoro rigorosi, ma implica che tali metodi non possono inibire la capacità di adattamento ed apprendimento “in-progress” da parte delle persone. Perchè non c’è dubbio che ogni progetto costituisce per chi vi partecipa una nuova esperienza, che crea nuove competenze e nuove consapevolezze.

La gestione dei collaboratori in questa prospettiva dinamica implica quindi che le organizzazioni mettano a punto i loro sistemi interni di project management e knowledge management per rendere disponibili ai team le informazioni  necessarie allo svolgimento dei loro compiti ed i riferimenti a progetti analoghi precedentemente svolti.

Questo favorisce la condivisione delle competenze e la rapidità del lavoro.

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