leadership e resilienza

Il termine resilienza nasce per definire la caratteristica di alcuni materiali di assorbire energia ed elevate pressioni senza spezzarsi o deformarsi in modo irreversibile.

Più recentemente il termine è stato mutuato in altri contesti ed in particolare in psicologia è usato per indicare la capacità di affrontare in modo positivo e costruttivo eventi destabilizzanti senza perdere la propria integrità e l’equilibrio psicologico.

Leadership e resilienza sono fortemente correlate e non solo in tempi di crisi e congiuntura avversa come quelli attuali.

La capacità di mantenersi lucidi di fronte ad eventi potenzialmente critici ed avere un buon controllo delle emozioni è frutto di questa capacità che per alcuni può essere innata, per altri si manifesta col passare degli anni, per altri ancora dopo avere attraversato periodi difficili ed essere sopravvissuti.

Il leader resiliente è un individuo che presenta un profilo di personalità caratterizzato dai seguenti tratti:

  • Umorismo. Riesce a cogliere non solo l’aspetto paradossale delle situazioni limite ma a ristrutturare il contesto individuando vie di fuga e possibili soluzioni alternative mentre altri si sentono in trappola. L’umorismo ha il grande merito di portare a vedere i problemi dall’alto senza sentirsene parte.
  • Adattamento. Riesce ad apprendere dall’esperienza e cavalcare i cambiamenti senza rimanere sopraffatto. Come un surfer attraversa le onde trovando divertente la sfida.
  • Relativismo concettuale. Il suo modo di pensare non presenta categorie logiche assolute. E’ disponibile a rivedere le proprie idee ed anzi trova divertente rimettersi in discussione.
  • Vocazione all’apprendimento. E’ grato a coloro che gli trasmettono utili suggerimenti e sperimenta le intuizioni altrui.
  • Assertività. Parla solo di ciò che conosce in modo approfondito. Può trattarsi di competenza tecnica o più spesso di competenza metodologica messa al servizio degli altri che collaborano con lui. La sua comunicazione è direttiva e tende a creare un clima di certezza organizzativa.
  • Fiducia nelle proprie capacità. Prende rapidamente le sue decisioni ed agisce di conseguenza verificandone on-going l’efficacia e cambiando ciò che c’è da cambiare.
  • Concentrazione sul problem solving. Tutto il processo decisionale è finalizzato a raccogliere informazioni, analizzarle, individuare possibili soluzioni alternative, scegliere una soluzione e portarla a compimento finché dimostra di funzionare oppure passando ad un’altra.
  • Senso di appartenenza ad un gruppo. Il leader resiliente è consapevole che l’operare in team consente maggiori margini di successo se il team è coeso. Nessuno è in grado da solo di affrontare tutte le circostanze. Utilizzare le competenze altrui integrandole con le proprie fornisce più opzioni.

Come si può vedere, leadership e resilienza si sostengono reciprocamente. Ciò che un tempo veniva detta la “forza del carattere” alludendo a capacità innate, è in realtà un insieme di competenze che possono essere sviluppate col tempo, con l’esperienza e la formazione.