Nel mondo del lavoro si tende spesso ad assimilare il concetto di leadership con quello di management.

In realtà si tratta di termini diversi che alludono a prerogative diverse.

La differenza tra leader e manager può essere ricondotta al fatto che un leader è sostanzialmente una persona creativa dotata di una visione del futuro e degli obiettivi che devono essere raggiunti. Un manager è invece una persona in grado di tradurre quegli obiettivi in progetti ed in linee di azione.

Si tratta quindi di due ruoli fondamentali che dovrebbero sapersi integrare ed è raro, molto raro, trovare queste due attitudini integrate nella stessa persona.

Tutto questo inoltre richiede due filoni di competenze diverse che verranno nel seguito dettagliate; ma prima vediamo alcune ulteriori differenze tra leader e manager:

La leadership implica la capacità di guidare un gruppo verso un obiettivo comune:

  • Condividendo con il gruppo la visione da realizzare.
  • Motivando gli altri ad agire sulla base di quella visione.
  • Incoraggiando gli altri e aiutandoli a superare gli ostacoli nel raggiungere l’obiettivo.

Per management si intende invece la capacità di gestire persone e cose attraverso processi strutturati e organizzati.

I manager sono persone che pianificano, organizzano e coordinano. Sono metodici e rivalutano frequentemente i processi di lavoro per assicurarsi che stiano progredendo come pianificato. In caso contrario, intervengono per modificarli ottimizzandoli.

Il tutto si potrebbe quindi sintetizzare dicendo che i buoni leader dovrebbero sapersi circondare di buoni manager in grado di realizzare e gestire la propria visione.

Le capacità di un leader

  • Comunicazione: la capacità di chiarire la propria visione diffondendo informazioni e ascoltando attivamente le necessità dei propri collaboratori.
  • Motivazione: la capacità di far intravedere gli aspetti positivi degli obiettivi da raggiungere.
  • Delega: sapendo che non puoi fare tutto è opportuno circondarsi di persone in grado di realizzare gli obiettivi prefissati.
  • Affidabilità: la capacità di dimostrare la solidità della propria visione e la volontà di raggiungere gli obiettivi.
  • Creatività: la realizzazione di qualcosa di nuovo implica la capacità di percorrere strade nuove definendo di volta in volta le modalità per procedere.
  • Feedback: significa ascoltare i manager, i team di lavoro, le parti interessate, i consulenti, ecc. prendendo sul serio le loro opinioni e costruendo in base ad esse la strategia da attuare.
  • Responsabilità: non ci si può aspettare che le persone si attivino se non si sentono responsabilizzate sugli obiettivi da raggiungere e se non riscontrano analoga responsabilità in chi li guida,
  • Impegno: realizzare qualcosa di nuovo richiede dedizione perché non ci sono percorsi “pre-confezionati” ed occorre dedicare tutte le proprie energie per risolvere gli inevitabili problemi.
  • Flessibilità: le cose cambiano strada facendo e la rigidità può rovinare un progetto, quindi occorre essere disposti ad adattarsi alle nuove circostanze.

Le capacità di un manager

  • Abilità interpersonali: un manager deve essere in grado di relazionarsi positivamente e costruttivamente con tutti i propri collaboratori e con gli altri manager della propria organizzazione.
  • Organizzazione: deve essere organizzato e strutturato nell’affrontare i problemi di gestione raccogliendo informazioni, analizzandole e decidendo in base a criteri razionali.
  • Delega: nessuno può fare tutto da solo ed occorre quindi delegare obiettivi e compiti precisandone in dettaglio le caratteristiche.
  • Pianificazione: un manager è un pianificatore che guarda al futuro cercando di comprendere cosa deve essere fatto oggi per prepararsi.
  • Pensiero strategico e problem solving: occorre saper vedere le cose in prospettiva in modo da avere i riferimenti per affrontare le problematiche quotidiane.
  • Consapevolezza commerciale: i manager non operano in un ambiente “asettico” e hanno bisogno di avere una profonda conoscenza del business e delle logiche commerciali che presiedono ad ogni scelta strategica.
  • Mentoring: per fare in modo che le cose vengano fatte un manager deve diventare un mentore, offrendo sostegno e guida alle persone che ne hanno bisogno.

Conclusioni

Come si può vedere, alcune delle capacità descritte sono condivise ma sono declinate in modo diverso perché appunto la differenza tra leader e manager consiste nel fatto che un leader è concentrato sul “cosa deve essere fatto” mentre un manager è focalizzato sul “come farlo”.

Si può aggiungere infine che la necessità di avere un leader al vertice di un’organizzazione è forte nelle fasi di transizione in cui occorre ridefinire il business ed operare scelte difficili che richiedono convinzioni forti su come interpretare il futuro.

Invece avere un manager al vertice è importante per gestire la continuità e migliorare progressivamente l’efficienza della gestione.

Ma entrambi hanno bisogno di affinare le proprie capacità sviluppandole attraverso la collaborazione reciproca.