Tutti noi conosciamo cosa significa prendere una decisione difficile. Si viene assaliti da paure e sensi di colpa per le conseguenze.

Il ruolo delle emozioni nel processo decisionale si manifesta anche quando si tratta di emozioni positive. L’dea di un nuovo traguardo, la possibilità di ottenere un riconoscimento, la sensazione di conforto e di benessere che si prova quando si è intimamente convinti di aver fatto la scelta giusta.

Le emozioni giocano un ruolo determinante e producono effetti che vanno ben al di là del momento in cui la decisione viene presa.

Una decisione presa in base a timori non è quasi mai una buona decisione. A parte i casi naturalmente in cui viene messa in gioco la sopravvivenza fisica o psicologica di un individuo.

Il ruolo delle emozioni nel processo decisionale è quindi particolarmente nefasto quando si è in preda ad una nube di negatività.

La negatività è contagiosa ed ha il potere di riverberarsi sulle persone coinvolte nella decisione e produce effetti che possono anche ritornarci indietro amplificati.

In particolare, l’irritazione è un’emozione inutile. Quasi un privilegio per chi la prova.

Le persone che si trovano realmente in difficoltà non sono mai irritate.

Qualcuno che è affamato o sta per annegare oppure sta fuggendo da una minaccia non ha tempo per irritarsi. E’ troppo impegnato nel cercare di risolvere il suo problema. E l’irritazione raramente aiuta a trovare ciò che serve anzi per lo più allontana da questa possibilità.

L’irritazione annebbia il nostro giudizio, frustra le nostre relazioni e ci fornisce priorità sbagliate.

Si capisce quindi come il ruolo delle emozioni nel processo decisionale, quando si tratta di emozioni negative, produca una sorta di arresto della nostra capacità di discernere.

Ci si persuade che tutto è giustificato ed anzi si attribuisce ad altri la responsabilità dell’emozione provata. “Tu mi fai arrabbiare”. “Tu mi metti ansia”.

In realtà l’irritazione è sempre una scelta. Per molti si tratta di una scelta automatica ed è da questo che deriva l’attribuirne ad altri la responsabilità.

Ciò deriva molto spesso dalle aspettative che costruiamo intorno a determinate situazioni o persone.

Quando la nostra aspettativa viene delusa scatta l’irritazione. E’ come se avessimo bisogno di credere che non stiamo ottenendo qualcosa che ci meritiamo

Certamente non si può far finta di niente se si prova dispiacere oppure in alcuni casi dolore. Ma è la nostra prospettiva che deve modificarsi.

Il ruolo delle emozioni nel processo decisionale deve portarci ad assumere un atteggiamento pragmatico nei confronti dei problemi ed adottare strategie di problem solving più efficaci.