Come gestire il proprio capo
Molte persone si chiedono come gestire il rapporto con il proprio capo in situazioni in cui si trovano sotto la pressione di richieste provenienti da un insieme di soggetti con cui devono collaborare
Ciascun individuo manifesta le proprie doti di leadership proprio nei momenti in cui si trova ad interagire con una pluralità di soggetti.
Naturalmente questo non può prescindere dai rapporti di forza tra i vari interlocutori e dal potere di ciascuno in termini di autorità e autorevolezza.
Sia quando dobbiamo partecipare ad un progetto, sia quando dobbiamo svolgere le mansioni richieste dal ruolo organizzativo che ricopriamo, ci troviamo coinvolti in una ragnatela di rapporti con diversi stakeholder. Colleghi, clienti, fornitori, consulenti, superiori gerarchici, funzionari governativi ecc. ecc.
Ognuno di essi può avere un peso significativo nell’influenzare il nostro operato, ed è assolutamente fondamentale riconoscere quali di questi stakeholder assumono maggiore importanza in un determinato momento.
In questo modo potremo stabilire anche il livello di priorità delle richieste che ci pervengono.
Gestire il proprio capo significa quindi collocare il rapporto che abbiamo con lui all’interno della rete di stakeholder con cui dobbiamo interagire.
Non necessariamente una richiesta del capo deve quindi essere elaborata immediatamente. Si può anche rappresentare al capo la situazione complessiva e definire insieme con lui il livello di priorità da attribuire alla sua richiesta del momento in relazione a tutte le altre attività che stiamo svolgendo.
In generale è buona regola:
- Fornire informazioni corrette ed aiutare ogni stakeholder (tra cui il proprio capo) ad avere un quadro chiaro della situazione
- Puntare su criteri oggettivi documentandoli e condividendoli
- Supportare il processo decisionale dei diversi stakeholder suggerendo opzioni
Gestire il capo significa sostanzialmente aiutarlo a decidere per il meglio. E la nostra credibilità si gioca tutta nella capacità di rappresentare correttamente la situazione.
Quindi, accettare supinamente una richiesta non contribuisce necessariamente ad accrescere la stima nei nostri confronti. Appariremo sicuramente disponibili ma il rischio è quello di essere visti come degli Yes-Man.
Avere invece un atteggiamento professionale significa essere disponibili a negoziare le priorità sulla base di criteri oggettivi e condivisi.