formazione blended
La formazione blended consiste nell’utilizzo di tecniche tradizionali di training coniugate con l’impiego di strumenti e piattaforme di e-learning.

L’ottica è quella di massimizzare i punti di forza dei vari approcci formativi cercando al tempo stesso di contenerne gli svantaggi.

In particolare, la formazione blended consente di contenere allo stretto indispensabile la necessità della compresenza fisica di docente e discenti laddove il confronto immediato con il docente è ritenuto indispensabile ed utilizzando momenti di apprendimento a distanza laddove i costi di spostamento dei discenti sono rilevanti.

In questo continuum è inoltre possibile individuare ulteriori soluzioni intermedie ognuna delle quali consente indubbi vantaggi:

  • Webinar. Questo approccio consente di svolgere un corso in una sorta di compresenza virtuale tra docenti e discenti realizzata attraverso le moderne tecnologie on line che consentono l’interazione immediata tra docente e discenti sia pure collegati a distanza in una piattaforma che consente la visione e l’interazione reciproca simulando a tutti gli effetti un’aula reale.
  • Rotazione degli strumenti. In questa logica i discenti vengono esposti all’alternarsi di momenti di apprendimento tramite piattaforme di elearning con momenti di interazione in un’aula tradizionale.
  • Approcci personalizzati. Questa modalità prevede di personalizzare il modello didattico in funzione delle necessità di ciascun partecipante adattando la tecnologia e i supporti didattici in modo da facilitare l’apprendimento.

In una ricerca svolta nel 2010 dal U.S. Department of Education è emerso che gli studenti esposti ad una formazione blended sono risultati più performanti in termini di apprendimento rispetto a studenti esposti alla sola formazione tradizionale ed anche a quelli esposti al solo elearning.

Ciò induce a comprendere meglio le relazioni tra i vari modelli formativi e soprattutto il tipo di reazione psicologica dei discenti rispetto alle diverse modalità di interazione.

Indubbiamente l’alternarsi di strumenti diversi consente di aumentare il livello di attenzione dei partecipanti ai corsi così come l’abitudine ad utilizzare pc e tablet per le attività quotidiane consente di condividere un approccio analogo anche per le attività formative ampliando i margini di libertà personale in termini di tempo e di location in cui fruire dei contenuti formativi.

Ciò comporta però alcune consapevolezze sulla formazione blended che possono diventare facilmente anche dei limiti:

  • Dipendenza dalla tecnologia. La formazione blended come quella svolta in elearning richiede di disporre di pc o tablet collegati in rete. Se manca anche temporaneamente il collegamento, questo fatto può impedire il regolare svolgimento del corso.
  • La necessità di conoscenze informatiche. La necessità di utilizzare pc e reti impone ai discenti la necessità di gestire in autonomia gli eventuali problemi tecnici relativi ai dispositivi e collegamenti. E’ quindi necessario avere le competenze tecniche necessarie anche per superare problemi temporanei.
  • Tendenza alla procrastinazione. La possibilità di accedere a contenuti sempre disponibili on-line può portare i discenti a procrastinare l’accesso mentre, ad esempio, la partecipazione a corsi tradizionali impone di fissare un impegno ben preciso e delimitato nel tempo e prendersi la responsabilità di mantenerlo.

Best practices nella formazione blended

Il principale vantaggio della formazione blended è che studenti e docenti possono sfruttare la flessibilità e la convenienza di un corso online, pur mantenendo i vantaggi dell’esperienza in aula faccia a faccia.

Tuttavia, perché l’esperienza di blended learning risulti realmente efficace, è necessario creare il miglior percorso formativo possibile. A tal fine può essere utile sintetizzare quali sono i fattori critici per il successo di questo tipo di attività formativa:

  • Focalizzarsi sugli obiettivi. Prima di sviluppare un corso in modalità blended, è necessario definire quali sono i risultati di apprendimento previsti. Una volta che sono stati messi a fuoco gli obiettivi di apprendimento, è possibile analizzare gli strumenti e gli approcci migliori per raggiungerli ed il mix più opportuno di formazione tradizionale e on-line. Tutto deve essere pensato per facilitare il trasferimento di conoscenze e competenze e tale apprendimento deve poter essere misurato al termine del corso.
  • Utilizzare contenuti e modalità didattiche coinvolgenti. Una volta definiti gli obiettivi e l’approccio didattico, è importante che i contenuti e le modalità didattiche risultino il più coinvolgenti possibile per favorire l’interesse, la concentrazione e l’apprendimento. In questo ambito è necessario garantire la consistenza tra contenuti online e la formazione svolta in aula perché non esistano sovrapposizioni e rischi di fraintendimento. I contenuti on line devono essere qualcosa di più di una lezione in aula registrata o di una presentazione PowerPoint scaricabile. Si può pensare, ad esempio, di introdurre alcuni elementi di gamification nella didattica.
  • Creare occasioni di sperimentazione pratica. Ad esempio, i discenti possono guardare video on line e svolgere fasi di apprendimento a distanza per poi incontrarsi fisicamente in aula e discutere sui contenuti appressi online insieme con tutor o docenti o consulenti esperti in modo da condividere e consolidare le conoscenze chiave. Questi momenti possono anche essere l’occasione per una prima sperimentazione pratica di quanto appreso.
  • Favorire la comunicazione. E’ importante che tutti i soggetti coinvolti nella formazione blended non si sentano isolati e possano comunicare tra loro per scambiarsi informazioni, dubbi e necessità di approfondimento. Può essere utile utilizzare chat e forum di supporto per aiutare docenti e discenti ad entrare in contatto tra loro in qualsiasi momento.
  • Essere preparati alla complessità. Un programma di formazione blended richiede di far interagire persone e strumenti in modo coordinato ma al tempo stesso favorendo la libertà dei singoli nell’accedere ai contenuti. Si tratta di un attività che presenta una complessità elevata sia per quanto riguarda le tecnologie coinvolte che per quanto riguarda la varietà di comportamenti che può generare. Per evitare il caos è necessaria un’elevata pianificazione e modalità di coordinamento ferree. Non si tratta di costruire un meccanismo ad orologeria che può alla fine risultare troppo rigido, ma non si può nemmeno pensare di lasciare il tutto alla buona volontà dei singoli.