Piano di qualificazione professionale dei project manager

qualificazione professionale project managerLe competenze di un project manager vanno ben al di là delle sole conoscenze metodologiche e tecnico operative.

Esse abbracciano almeno tre aree:

  • Competenze tecnico-metodologiche sui processi di project management;
  • Competenze relazionali sulle modalità di gestione dei rapporti interpersonali con le varie tipologie di stakeholders;
  • Competenze di business e di management (es. competenze di analisi finanziaria).

Pertanto, l’impostazione di un percorso di qualificazione professionale dei project manager deve tener conto di questa triplice suddivisione nel configurare il piano di formazione di base e sviluppo delle competenze.

In particolare, il piano deve definire quali sono le competenze possedute da un project manager in un determinato momento del suo sviluppo professionale e quali sono le competenze che dovranno essere acquisite in uno stadio successivo.

In base a questo è possibile definire i corsi per project manager o di sviluppo manageriale necessari per superare i gap formativi che si sono evidenziati.

Passaggi per costruire il piano

La costruzione del piano di qualificazione professionale dei project manager di un’organizzazione può essere affrontata in quattro passaggi:

  1. Inventario delle competenze attuali. A meno che non si operi all’interno di organizzazioni evolute in cui le competenze dei project managers sono estremamente dettagliate, valorizzate ed allineate con le job descriptions, occorre un lavoro preliminare che deve vedere il coinvolgimento della Funzione del Personale per “inventariare” le caratteristiche e le competenze di ciascun ruolo coinvolto in attività di coordinamento di progetti. Generalmente una lista accettabile di competenze dovrebbe per questo tipo di ruolo contenere da 20 a 30 items.
  2. Identificazione dei percorsi di sviluppo. Una volta identificate per ciascun ruolo di project management quali sono le competenze attuali, occorre fare un ulteriore passo e definire quali sono le competenze “a tendere” che ciascun ruolo dovrà avere per sostenere gli obiettivi dell’organizzazione. Alcune di queste potranno naturalmente coincidere con quelle già presenti, altre si andranno ad aggiungere, altre si potranno differenziare in funzione delle diverse attribuzioni sui progetti o del livello di seniority.
  3. Identificazione dei gap formativi. Sulla base delle due liste prodotte nei passaggi 1 e 2, è possibile per ciascun ruolo di project management definire le aree che non risultano coperte e le necessità formative che ne derivano. Questo può richiedere un ulteriore approfondimento/revisione delle liste prodotte nonché degli obiettivi che si vogliono raggiungere in modo da verificarne la compatibilità con gli obiettivi aziendali.
  4. Predisposizione del programma di formazione. Una volta stabiliti i gap formativi, è importante predisporre un catalogo di corsi di formazione volti a ricoprire tutte le competenze che fanno parte del piano. In sede di valutazione annuale delle prestazioni individuali sarà compito dei valutatori indicare nelle apposite schede quali sono le aree di competenza che ciascun valutato dovrà approfondire attraverso la partecipazione a corsi di formazione presenti nel catalogo oppure attraverso l’esperienza di pratica partecipazione a progetti od iniziative esterne.