RBS: propensione al rischio nei progetti e teoria dell'utilità

I rischi cui un progetto può andare incontro dipendono dalle condizioni di incertezza in cui ogni progetto è chiamato ad operare. In ogni contesto operativo possono essere individuate diverse tipologie e categorie di rischio riassumibili in una Risk Breakdown Structure (RBS).Risk Breakdown Structure

Un rischio è un’evento riconducibile ad una o più di tali categorie cui è associata una certa probabilità di accadimento ed un certo impatto.

Poco può essere fatto in termini di valutazione analitica per i rischi non noti se non accantonare una riserva monetaria di gestione per affrontarli sul momento.

Invece per i rischi in qualche misura noti o prefigurabili, la valutazione del rischio può essere svolta in modo sia qualitativo che quantitativo come illustrato nelle sezioni sulla gestione del rischio e sull’analisi dei rischi di progetto.

Nella gestione dei rischi di progetto un ruolo decisivo è comunque assunto dal livello di tolleranza al rischio da parte dei principali stakeholders.

Ogni stakeholder percepisce il rischio quale effetto dell’incertezza sugli obiettivi di progetto ed organizzativi. Le organizzazioni e gli stakeholder possono accettare vari livelli di rischio in funzione dei ritorni attesi, cioè hanno una determinata tolleranza al rischio.

Inoltre gli individui e i gruppi adottano atteggiamenti verso il rischio che ne influenzano la modalità di risposta. Tali atteggiamenti sono guidati dalla percezione, dalle tolleranze e da altri pregiudizi che dovrebbero essere resi espliciti ogniqualvolta possibile.

Per ciascun progetto occorre sviluppare un approccio coerente con il rischio e la propensione al rischio dei vari stakeholders. La comunicazione riguardante i rischi e la loro gestione deve essere aperta ed onesta e l’individuazione ed applicazione delle strategie di risposta al rischio riflettono l’equilibrio percepito di un’organizzazione tra assumere rischi ed evitarli.

Durante i processi di gestione dei rischi di progetto il project manager è chiamato a prendere decisioni su come fronteggiare ciascun rischio individuando le risorse necessarie.

Tali decisioni saranno basate sul diverso livello di tolleranza e propensione al rischio di ciascun stakeholder in base alla teoria dell’utilità per cui solitamente la propensione al rischio dipende dai valori in gioco.

In questa prospettiva è possibile individuare almeno tre diversi atteggiamenti nei confronti di un rischio:

  • Avverso al rischio. Ricerca il massimo della sicurezza in particolare quando il valore in gioco è elevato.
  • Neutrale. Tende a mediare modulando il suo atteggiamento in funzione delle varie situazioni. Ricerca l’equilibrio attraverso una attenta analisi delle probabilità ed impatti connessi.
  • Cercatore del rischio. Ricerca il massimo delle opportunità ed è portato alla sperimentazione. All’aumentare del valore in gioco si sente stimolato a correre il rischio.

Un’ulteriore modalità è stata definita nella teoria del prospetto di Kahneman e Tversky sulla base di una serie di osservazioni sperimentali le quali consentono di motivare la scelta di una funzione valore caratterizzata da avversione al rischio (ossia, concavità) nel dominio dei «guadagni», e da propensione al rischio (ossia, convessità) nel dominio delle «perdite», come illustrato nella figura a destra.

Guadagni e perdite sono in questo caso definiti sulla base di un punto di riferimento determinato dalle condizioni in cui avviene la scelta, ovvero da come il contesto di scelta viene presentato al decisore. Per cui la stessa situazione, presentata diversamente, può condurre a decisioni diverse. Ciò accade perché la presentazione della situazione di scelta influenza la posizione del punto di riferimento per la funzione valore.