Crashing di un progetto e Fast Tracking

Il crashing di un progetto corrisponde alle azioni necessarie per ridurre la durata di una o più attività critiche al fine di ridurre la durata dell’intero progetto.

Solitamente questi interventi di compressione della durata richiedono un investimento aggiuntivo e si giustificano quindi in presenza di situazioni di emergenza.

Esistono modalità diverse di crashing di un progetto e pertanto occorre valutare attentamente le varie opzioni. In generale l’obiettivo è di privilegiare la modalità che consente di ottenere la massima riduzione della durata con il minimo del costo.

Un metodo consiste nell’aumentare il numero di risorse assegnate ad una determinata attività schedulata.

Non è detto che questo approccio costituisca sempre la soluzione migliore per i seguenti motivi:

  • le nuove risorse aggiunte spesso non hanno familiarità con il lavoro da svolgere ed impiegano più tempo per diventare produttive;
  • di conseguenza i membri più produttivi del team debbono dedicare tempo ad affiancare le nuove risorse per accorciare la loro curva di apprendimento;
  • essere disponibili non significa necessariamente essere qualificati e questo può portare ad errori di lavorazione e rischi di rifacimento di quanto prodotto;
  • viceversa se sono troppo qualificate possono prodursi conflittualità con gli altri componenti del team: “troppi cuochi finiscono per rovinare la zuppa”.

Pertanto, se l’inserimento di nuove persone si dimostra problematico, può essere applicata un’altra tecnica per il crashing di un progetto: il Fast Tracking.

crashing di un progetto con fast tracking

Il Fast Tracking consiste nello svolgimento in parallelo di alcuni compiti inizialmente previsti in modo sequenziale. Naturalmente ciò richiede una verifica preliminare della fattibilità e l’analisi dei rischi che nascono anche qui dall’insorgere di errori, rifacimenti e difficoltà di coordinamento.

In alternativa si può pensare di percorrere altre strade:

  • splittando attività molto lunghe in tronconi più piccoli e più omogenei dal punto di vista delle competenze richieste e dei deliverables prodotti in modo da allocare in modo altrettanto omogeneo le risorse sui vari tronconi;
  • riducendo il lag time tra una attività e l’altra;
  • rivedendo l’ambito del progetto in modo da eliminare attività ritenute meno importanti.

Spesso la soluzione consiste in un mix di tutte le modalità sopra descritte e deve essere quindi attentamente studiata ed implementata caso per caso. Non esiste un approccio valido per ogni progetto e per tutte le circostanze.

Occorre infine ricordare che il crashing di un progetto deve essere perseguito solo se:

  • è stata esplorata ogni alternativa di migliore pianificazione del progetto;
  • riguarda le attività critiche;
  • si parte prima da interventi poco costosi per poi, se necessario, introdurre azioni più costose;
  • non causa che un altro percorso diventi quello critico.