Stili di project management a confronto

stili di project managementCosa differenzia un buon project manager da un cattivo project manager?

Le competenze necessarie per svolgere bene il lavoro di responsabile di progetto sono chiare ma non sempre chiaro è il modo in cui debbono essere messe in pratica.

Gli stili di project management dipendono più dal carattere e dalle attitudini delle persone che non dalle competenze tecniche e metodologiche.

Un vecchio detto orientale evidenzia che “lo strumento giusto messo nelle mani dell’uomo sbagliato produce un risultato sbagliato”

E quindi può essere utile mettere a confronto stili ed approcci diversi anche per far intravedere opzioni ed opportunità laddove spesso le persone non vedono altro che risposte automatiche.

Prima di tutto un buon project manager deve agire secondo un principio di Accountability. Cioè deve sentire che è chiamato a rendere conto di ciò che fa. Integrità e trasparenza sono alla base di questo principio

Invece un cattivo project manager scarica le responsabilità sugli altri, sostenendo che lui è lì solo per supervisionare le cose. Si lamenta del fatto che non ci sono mai fondi sufficienti, le tempistiche sono troppo condensate senza risorse sufficienti.

Un cattivo project manager è uno spettatore, non un leader. Non ha una chiara comprensione dei vari ruoli nel progetto.

Un cattivo project manager ha una libreria di scuse da usare per varie situazioni. Non è in grado di articolare chiaramente un piano di lavoro e si affida in modo significativo agli altri perché il lavoro venga fatto.

Un buon project manager comprende che il suo ruolo è di portare ordine e struttura nel lavoro del team e si prodiga per mettere la sua esperienza al servizio delle persone per farle lavorare meglio.

Un cattivo project manager non ha il senso della struttura e del tempo e quindi spesso da origine ad equivoci sulle priorità da seguire generando caos e frustrazione.

Un buon project manager cerca di anticipare proattivamente problemi, domande o rischi particolari fin dalle fasi preliminari di un progetto documentandone gli aspetti cruciali.

Un cattivo project manager detesta produrre documentazione perché ha paura di esporsi e preferisce esprimere pareri non circostanziati.

Un buon project manager è molto attento non ad evitare i conflitti ma a gestirli con tatto e imparzialità. Sa perfettamente che i conflitti sono inevitabili perché frutto della complessità in cui si è chiamati ad operare. Ma sa pure che un conflitto se mal gestito può trasformarsi in uno scontro e produrre danni irreparabili.

Un cattivo project manager è spesso lui stesso fonte di conflitto perché contribuisce ad alimentare il caos con l’improvvisazione e lo scarso ricorso a criteri oggettivi di valutazione. Non è attento a comprendere le caratteristiche degli stakeholder con cui è chiamato ad interagire e quindi non riesce a definire strategie di comunicazione adeguate per ognuno di essi.

Gli stili di project management sono la risultante di questi atteggiamenti di fondo che qualificano il modo con cui si cerca di interpretare il proprio ruolo e la professione.