Effetti della pandemia nella gestione dei progetti

effetti pandemia project managementGli effetti della pandemia si sono infiltrati in ogni settore e la gestione dei progetti non fa eccezione.

Ciò ha prodotto un rafforzamento di tendenze che erano già in atto prima della pandemia e l’emergere di nuove prassi e abitudini.

Alcune modalità di gestione dei progetti che una volta erano standard vengono lentamente sostituite integrando approcci diversi ed innovativi.

Lo svilupparsi della pandemia ha messo le organizzazioni nella condizione di dover sperimentare modalità nuove di lavorare e questo ha favorito l’adozione di approcci diversi in quanto ogni realtà non ha potuto far riferimento a standard consolidati.

Questo fatto ha prodotto inizialmente un certo caos e la rincorsa di emergenze quotidiane.

In seguito. con il passare del tempo, si è giunti a definire delle modalità operative condivise.

Le tendenze emergenti della gestione dei progetti come l’aumento del lavoro a distanza, l’utilizzo di più metodologie di gestione dei progetti e la diminuzione dell’utilizzo di alcuni approcci formali puntano tutti verso approcci ibridi in cui i team collaborano in più sedi e con metodologie diverse.

Ciò pone naturalmente alcune sfide e opportunità da cogliere.

Sfide del lavoro a distanza

Forse la tendenza più evidente nella gestione dei progetti è che sempre più team stanno passando a un ambiente di lavoro remoto.

Con un numero crescente di dipendenti che passano a un ambiente di lavoro remoto, ci sono meno opportunità di comunicazione faccia a faccia. Ciò presenta un’apertura per piattaforme di collaborazione in grado di aiutare i progetti a mantenersi sui binari prefissati.

Un’altra sfida del lavoro a distanza è trovare un modo efficace per collaborare tra i team.

I lavoratori remoti hanno bisogno della capacità di lavorare bene all’interno del proprio team, ovviamente. Ma devono anche comunicare tra più reparti. Questo cambiamento richiede una collaborazione senza interruzioni e una comunicazione efficace per garantire che tutti gli individui siano allineati.

Altre sfide degne di nota del lavoro a distanza includono l’aumento delle fonti di distrazione come gli animali domestici, i bambini e le altre persone presenti negli ambienti domestici dove si lavora, meno socializzazione con i colleghi (che impedisce il team building e il cameratismo), meno equilibrio tra lavoro e vita privata, differenze di fuso orario e sensazioni di isolamento.

Gli approcci ibridi sono la soluzione?

Al di là della iniziale popolarità degli approcci agili, oggi sono ancora molto poche le organizzazioni che hanno basato interamente la loro gestione dei progetti su metodi agili.

La situazione in Italia è che esiste un 20% di realtà che hanno adottato interamente approcci agili (prevalentemente del settore IT) mentre esiste un 40% che si basa su tradizionali approcci formali a cascata (Waterfall) ed un rimanente 40% che adotta approcci ibridi cercando di far convivere il meglio dell’approccio agile con il meglio dell’approccio Waterfall.

In particolare, gli approcci ibridi pongono ai responsabili di progetto un mix di formalismo e informalità che non sempre semplifica le cose e può portare al caos.

Al momento non esistono metodologie ibride consolidate ed affidabili e tutto è lasciato alla creatività e a volte all’improvvisazione.

Gli effetti della pandemia hanno fatto sì che fosse inevitabile adottare tali approcci ibridi in questo periodo.

Bisognerà vedere se tale tendenza continuerà ad affermarsi dopo la pandemia oppure si tornerà ad approcci consolidati.