Esistono numerosi esempi disponibili in rete di domande relative all’esame di certificazione PMP .
Al di là del fatto che la maggior parte sono solo in lingua inglese (questo potrebbe costituire un problema solo per alcuni), esistono alcune insidie contenute in questi esempi:
- molti esempi di domande d’esame PMP sono stati pubblicati negli anni passati e quindi possono essere stati superati dalla versione più recente dello standard PMBOK;
- molte volte le risposte suggerite sono discutibili oppure è la formulazione del quesito a rendere discutibile la risposta;
- se sono tradotte in italiano a volte la traduzione lascia a desiderare ed i termini utilizzati non sono sempre corretti;
- molti esempi sono pubblicati su siti che hanno interesse a complicare oltremodo i quesiti al solo scopo di convincere le persone a frequentare i loro corsi;
- in altri casi gli esempi di domande d’esame PMP contengono un mix non realistico di quesiti (ad esempio con pochissime domande che richiedono calcoli oppure con sequenze di domande su singole aree di conoscenza che ne orientano quindi la risposta in modo da far sembrare l’esame più semplice di quello che è).
Fermo restando il fatto che potersi allenare su un congruo numero di quesiti (500-600) è comunque un bene, non occorre farsi prendere la mano ed eccedere anche perché si rischierebbe di “rimasticare” lo stesso quesito più volte.
Non solo, ma esiste una soglia oltre la quale non è proprio conveniente andare.
Corso preparazione Certificazione PMP
Tempi di studio ottimizzati
Più probabilità di successo
Qualcuno pensa che affrontare un quesito formulato in molti modi diversi possa aiutare a sviscerare meglio il tema, e questo è sicuramente vero, ma occorre anche considerare i tempi e, poiché per passare l’esame PMP è sufficiente rispondere al 63-65% dei quesiti, è sufficiente avere uno score dell’80% su un set di 500-600 quesiti per andare sul sicuro e con basso stress.
Il livello di ambiguità di molte delle domande d’esame PMP che circolano in rete è molto alto e questo dipende per lo più dai motivi sopra descritti.
Ma è anche vero che anche i quesiti originali sono volutamente ambigui perché il PMI vuole mettere alla prova i candidati.
Spesso un quesito presenta due risposte giuste di cui occorre selezionare la migliore.
Il fatto è che se si somma l’ambiguità voluta e gli altri fattori di ambiguità allora c’è il rischio che molti degli esempi di domande d’esame PMP non aiutino di fatto i candidati ad apprendere ma creino solo confusione e frustrazione.
Chi studia per ottenere la certificazione di solito lavora a tempo pieno come project manager, pertanto la compatibilità dei tempi di studio con il lavoro è un fattore da non sottovalutare. Occorre ricercare un giusto equilibrio tra il tempo dedicato allo studio e la necessità di continuare a seguire i propri progetti.
Quindi è meglio affidarsi a fornitori che distribuiscono quesiti affidabili. In questo senso il fatto che siano a pagamento non costituisce di per sé una garanzia.
Meglio orientarsi su chi fornisce un pacchetto completo di formazione per la preparazione alla certificazione che prevede anche un set di quesiti testato e commentato in molte edizioni del corso.