strategie di automazione industriale
Incoraggiate dal decantato potenziale dell’automazione, le organizzazioni di tutto il mondo stanno avviando numerose iniziative di trasformazione dei processi.

Sulla carta, i numeri sembrano convincenti. In linea di principio, potrebbe essere automatizzato almeno il 30% delle attività lavorative in circa il 60% di tutte le occupazioni.

Con gli occhi puntati sui vantaggi ottenibili, le aziende hanno fissato obiettivi ambiziosi.

Tuttavia, la maggior parte di esse sta incontrando maggiori difficoltà di quanto si aspettassero per catturare l’impatto atteso dalle strategie di automazione.

L’applicazione di un portafoglio di tecnologie ancora in parte sconosciuto in un business complesso e in rapida evoluzione è sufficiente per creare problemi ai leader e ai team più esperti.

I dirigenti stanno approvando importanti investimenti che promettono generosi ritorni nel giro di poco tempo; ma i team di progetto si trovano spesso a dover rivedere al ribasso le stime di impatto e posticipare le scadenze.

In definitiva le strategie di automazione hanno un grande potenziale per creare valore, ma solo per le aziende che sono in grado di progettarle e attuarle in modo accurato.

Il rischio di sottovalutare la complessità

Trattare l’automazione come uno sforzo guidato esclusivamente dalla tecnologia può rovinare un programma.

I problemi di processo possono raramente essere affrontati semplicemente introducendo una nuova soluzione tecnologica.

Spesso ci sono molti problemi sottostanti: scarsa qualità dei dati di input, processi difficili da mappare, comprendere e analizzare in tempi brevi, la necessità conseguente di procedere per aggiustamenti progressivi, la difficoltà di produrre una chiara documentazione dei requisiti.

La realtà è che le soluzioni di automazione sono complesse perché tendono a influenzare più processi con interdipendenze significative tra tecnologia, organizzazione del lavoro e strategia di automazione.

Se questi problemi vengono trascurati in fase di avvio, tendono a minare gli obiettivi di un’azienda durante l’implementazione.

A tal fine è necessario mettere in campo approcci più accurati come la reingegnerizzazione dei processi e la riprogettazione organizzativa parallelamente all’introduzione delle nuove tecnologie.

Le aziende che hanno successo con le strategie di automazione si preoccupano di basare la loro visione sulla realtà. Iniziano comprendendo la loro maturità tecnologica, monitorando i punti di contatto con i clienti, mappando i flussi di informazioni e definendo le aspettative per la gestione delle eccezioni, le metriche e i rapporti.

Una visione end-to-end dei processi consente alle aziende di modellare e dare priorità ai progetti di automazione industriale. Questa chiara visione consente inoltre a ciascuna azienda di individuare meglio quali tra le varie tecnologie risultano più appropriate e come possono essere combinate per creare più valore.

Ad esempio, un’organizzazione che introduce un programma di base di Robotic Process Automation può in questo modo migliorare la gestione del 12-18% delle attività generali e amministrative, ma l’aggiunta di flussi di lavoro intelligenti, NLP, agenti cognitivi e altre tecnologie può contribuire ad aumentare le possibilità di automazione fino al 21-27%.

Combinazioni di diverse tecnologie possono anche offrire altri vantaggi, come tempi di ciclo più brevi e una migliore qualità.

Strategie di automazione per processi inefficienti e complessi

Le aziende più capaci di gestire l’automazione prendono tutto il tempo per riflettere su come potrebbero riprogettare i loro processi, la loro organizzazione e le tecnologie sottostanti per spianare la strada all’automazione.

Una riprogettazione premurosa può ridurre i tempi di sviluppo, semplificare le attività di manutenzione, creare una migliore integrazione tra persone e macchine e migliorare metriche e reporting.

Per scoprire le opportunità di riprogettazione, possono essere utilizzate quattro tecniche chiave:

  • Design thinking: avendo come riferimento una visione centrata sulle persone e sulla customer-journey per elaborare una ottimizzazione che tiene conto dell’empatia umana oltre che dei criteri analitici.
  • Process clean-sheeting: progettando un processo ottimale ex-novo anziché apportare modifiche incrementali a un processo esistente.
  • Role-level assessment: analizzando il tipo e la gerarchia dei ruoli all’interno dell’organizzazione o della funzione durante la valutazione degli impatti dell’automazione
  • Minimum viable product: sviluppando i nuovo processi di base tramite sprint agili e release ogni tre o quattro mesi per fare i test e adattarsi al mercato.

Trascorrere del tempo considerando le diverse opportunità di riprogettazione potrebbe inizialmente rallentare il time-to-market; ma è necessario per garantire che i risultati operativi siano sostenibili e di facile manutenzione.

In molti casi, è possibile perseguire parallelamente le opportunità di riprogettazione, ristrutturazione e ottimizzazione per ottenere rapidi successi purché l’azienda sia tecnologicamente matura.

La necessità di investire in iniziative di sostegno

Come ogni programma che abbia un elevato impatto organizzativo, anche le strategie di automazione industriale necessitano di iniziative di change management che accompagnino tutto il percorso di trasformazione:

  • Pensando i cambiamenti sempre in funzione della cultura interna, delle competenze disponibili e della capacità delle persone di assorbire il cambiamento in tempi brevi. E’ inutile prescindere dalle possibili resistenze interne o pensare di rimuoverle contando solo sulla disponibilità delle persone o sul volontarismo di pochi.
  • Comunicando chiaramente gli obiettivi da raggiungere con l’automazione ed il sistema di ruoli che dovrà gestire i nuovi processi automatizzati. E’ importante evidenziare le opportunità di crescita professionale e delle competenze.
  • Definendo le priorità in base ai dati che aiutano a comprendere quali tipi di miglioramenti implementare e a correggere e migliorare le prestazioni man mano che l’implementazione avanza.
  • Investendo sulla formazione del personale che dovrà essere in grado di operare sui nuovi processi avvalendosi del contributo sostanziale ottenuto con l’automazione.
  • Privilegiando un’organizzazione agile del lavoro dei team che parteciperanno alle iniziative di automazione industriale. I programmi di automazione vengono eseguiti in modo più efficace in sprint iterativi che consentono di integrare rapidamente l’input iniziale fornito dall’utente identificando gli eventuali vincoli tecnici che potrebbero compromettere la consegna.

In definitiva, le tecnologie e le strategie di automazione offrono ai leader un nuovo entusiasmante insieme di strumenti per aumentare l’efficienza, ridurre i costi e migliorare la qualità. Ma sbloccare tutto questo potenziale non è solo un esercizio tecnico. Occorre prestare particolare attenzione all’intera gamma di problemi, dalla riprogettazione dei processi all’allineamento dei team di lavoro, se si vuole fare in modo che l’automazione fornisca l’intero valore potenziale.