cambiare prospettiva
Il pensiero strategico è una disciplina manageriale spesso fraintesa soprattutto a causa dei diversi ambiti di applicazione.

Infatti, pensare strategicamente ha implicazioni diverse se si tratta di definire un modello di business oppure decidere in merito alle nuove tecnologie da adottare.

Nel primo caso si tratta di immaginare scenari alternativi ed individuare come posizionarsi all’interno di tali scenari.

Nel secondo caso si è comunque vincolati dalle tecnologie esistenti e ciò riduce notevolmente i gradi di libertà entro cui muoversi.

Il pensiero strategico non nasce come disciplina manageriale ma come la capacità di alcuni individui di valutare le proprie azioni in prospettiva.

Una prospettiva che può essere dilatata nel tempo e nello spazio al fine di cogliere vincoli ed opzioni.

E quindi analizzare scenari diversi significa valutare diverse visioni prospettiche.

Non tutte le persone hanno questa capacità. Esistono infatti due tipologie di “pensatori”:

  • Coloro che privilegiano il pensiero analitico. Queste persone si muovono agevolmente quando si dispone di informazioni sufficienti a qualificare un problema. Amano sviscerarne ogni aspetto e prima di decidere desiderano ponderare ogni possibile alternativa. Per loro i particolari sono importanti ed adottano quindi una prospettiva molto ravvicinata per le proprie valutazioni. Facendo in questo modo spesso “vedono l’albero” ma non “la foresta”.
  • Coloro che “vedono la foresta” ma “non vedono l’albero”. Costoro valutano le questioni dall’alto di una prospettiva allargata. Ciò consente loro di vedere i rapporti tra scenari diversi ma non le implicazioni realizzative del singolo scenario. Si fidano del proprio intuito e confidano negli obiettivi che si ripromettono. Non sono superficiali ma ritengono che le decisioni debbano essere prese valutando le questioni nel loro complesso ed affrontando i dettagli solo in seguito.

Rimanere legati ad un unico modo di pensare e ad un’unica prospettiva può essere fonte di problemi. Produce stereotipi e valutazioni a senso unico.

Pensare strategicamente significa essere in grado di vedere sia l’albero che la foresta mutando continuamente prospettiva.

La capacità di cambiare prospettiva è quindi l’essenza del pensiero strategico: costruire le proprie convinzioni e poi smontarle per inglobare nuove opzioni.

Non è una capacità alla portata di tutti. Richiede di sostare per la maggior parte del tempo al di fuori della propria zona di comfort e di navigare nelle sabbie mobili della complessità.