produttività e knowledge management
Molte tecnologie ci aiutano ad essere più produttivi anche se spesso ciò corrisponde ad un aumento del carico di lavoro e del tempo dedicato all’utilizzo di questi strumenti.

Se si pensa a quanto tempo trascorriamo leggendo, scrivendo e smistando mail, oppure comunicando per telefono, videoconferenza e social networks ci rendiamo conto che tutto ciò ha drasticamente cambiato il nostro modo di vivere ma ha anche sconvolto il nostro quotidiano introducendo attività che fino a non molti anni fa non ne facevano parte.

Gli strumenti di knowledge management introducono ulteriori opportunità per aumentare la produttività individuale attraverso:

  • la trasformazione dei messaggi in contenuti utili che possono essere condivisi;
  • la produzione di frammenti di conoscenza catalogabili e ricercabili;
  • il miglioramento della comunicazione in termini di velocità ed efficacia;
  • un maggiore livello di collaborazione tra le persone.

Una recente ricerca del McKinsey Global Institute evidenzia come il tempo delle persone che svolgono un’attività impiegatizia sia oggi così distribuito:

  • 28% nel leggere le mail e rispondere;
  • 19% nel ricercare e catalogare le informazioni;
  • 14% nel comunicare e collaborare internamente;
  • 39% nell’espletare i propri compiti legati al ruolo organizzativo.

In questo ambito la ricerca evidenzia come l’introduzione di strumenti di knowledge management possa comportare un incremento di produttività del 20-25 %.

Certamente per ottenere questo risultato non è sufficiente il solo acquisto dei tools di knowledge management. E’ infatti necessario aderire ad una cultura più aperta in cui il ruolo centrale è affidato alla condivisione delle informazioni e questo tipo di evoluzione deve essere favorito e guidato dal top management:

  • fornendo a ciascun ruolo organizzativo una piattaforma attraverso la quale condividere idee, progetti e valutazioni utili allo sviluppo e consolidamento del business;
  • incoraggiando l’utilizzo degli strumenti adottati;
  • valorizzando i contributi migliori ed informando sulla loro disponibilità;
  • favorendo la creazione di un data base di documenti, idee e valutazioni in modo che siano accessibili, ricercabili e utilizzabili dal maggior numero possibile di persone;
  • coinvolgendo esperti di settore esterni o presenti all’interno dell’organizzazione nel fornire contributi su aree chiave;
  • favorendo la distribuzione di queste informazioni in modo capillare all’interno dell’organizzazione.